Si costruisce con due
verbi: un ausiliare (essere o avere) e un participio passato.
Il participio passato
dei verbi regolari si forma togliendo la terminazione dall’infinito e
aggiungendo le terminazioni:
are
| ere |
ire |
ato
|
uto
|
ito
|
Ausiliari
Quando si utilizza l’ausiliare essere,
il participio passato concorda con il soggetto. Si utilizza con:
-
I
verbi transitivi (che possono avere un complemento di oggetto diretto)
Quando si utilizza l’ausiliare avere, normalmente non vi è accordo. Quando il
participio passato è preceduto dal complemento oggetto l’accordo è facoltativo.
Eccezione: quando ci sono i pronomi lo, la, l’, li, le, l’accordo è obbligatorio. Si utilizza il
ausiliare avere con:
-
i verbi riflessivi e pronominali
- i verbi che indicano movimento: andare, venire, partire, tornare, arrivare, uscire, salire, scendere, cadere. Eccezioni: passeggiare, camminare, viaggiare, guidare, nuotare, ballare...
- i verbi che indicano stato in luogo: essere, stare, restare, rimanere...
- i verbi che indicano un cambiamento nel soggetto: crescere, diventare, ingrassare, dimagrire, nascere, morire...
- i seguenti verbi: piacere, sembrare, accadere, succedere, capitare, bastare, mancare, servire, interessare, durare. Nella maggior parte dei casi si usano alla 3ª persona singolare e plurale e con i pronomi indiretti.
Alcuni verbi hanno l’ausiliare essere o avere a seconda dei casi:
- i verbo cominciare, finire, cambiare, aumentare:
- quando sono transitivi vogliono l’ausiliare avere.
- quando sono intransitivi vogliono l’ausiliare essere.
- I verbi volere, potere e dovere prendono l’ausiliare rechisto dal verbo che li segue.
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